Normalmente, è calcolato che delle visite su di un sito, un e-commerce o una landing page, si trasformeranno in vendita (o affare cocnluso) un numero pari al 3/5 x 1000 (tasso di conversione). Da un calcolo prudente, sappiamo che un banner viene mediamente visualizzato qualche milione di volte in un anno. Se un banner è accattivante può garantire un numero pari al 15% di coinvolgimento all'azione e veicolare il visitatore al tuo sito. Di quel 15% di visitatori interessati, va calcolato il 3/5 x 1000 di nuovi potenziali Clienti.

Il tasso di conversione di una campagna pubblicitaria dipende da una serie di fattori su cui vanno fatti accurati approfondimenti. Spiegato in grandi linee, il tasso di conversione non è dato dal numero delle visualizzazioni, ovvero più sono le visualizzazioni e più il tasso di conversione sarà alto, ma anzi può essere vero anche l'esatto contrario; infatti il calcolo è dato dalle percentuali restituite, che può essere anche molto più alto laddove le visualizzazioni sono molte di meno; questo si verifica quando c'è una qualità di pertinenza altissima e quindi si va a sfruttare i visitatori maggiormente e realmente interessati. Non è un caso, infatti, che la pubblicità su FB non sia molto efficace in quanto non è una piattaforma nata per commerciare, ma una piattaforma social dove c'è di tutto un pò e nella maggior parte dei casi le profilazioni dei membri iscritti non corrisspondono al vero, ingannando quindi gli algoritmi che restituiscono la pubblicità. Inoltre, è cosa risaputa che anche se un visitatore viene attratto da una pubblicità impattevole, poi, quando arriva sul sito del venditore o sul negozio online trova prodotti scadenti o prezzi fuori mercato, il tasso di conversione sarà decisamente compromesso fino a risultare anche nullo.